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Colline di ulivi

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Caldo sole

alto sulle colline

di uliveti ricche,

si tendono i rami dalle foglie puntute

in alto all'eterno saluto.

Verdi son chiare nell'incavo gentile,

più scure all'esterno

sui rami pregiati.

Poche nuvole lanciate nel cielo

si muovono appena,

l'azzurro diafano il bianco 

ne esalta.

Da quanto tempo non piove?

Tirano i contadini grandi reti d'arancio

tra i venerabili tronchi, 

pescatori di terra

in un mare bruno che presto sarà colmo

d'olive piccole e nere di forma,

aspre di succo. 

Pesca sarà abbondante,

st'anno, se prima il ciel

non la uccide di grandine e pioggia

o geli improvvisi.

Alza il volto cotto da mille giornate

il contadino, solleva appena il cappello

e si terge la fronte

con un braccio nervoso

poi stira la schiena dolente

per il peso di generazioni di lavoro infinite,

dai tira che c'è molto ancora da fare

e le parole non fanno il lavoro da sole.

Si ride poco e si parla anche meno

dove domina la terra odorosa

sull'uomo. Così è da sempre,

vita dura richiede il privilegio 

di servire Natura.

 

Pronte dovranno esser le reti

a suo tempo,

non dopo nè prima.

Oltre la casa

scende il sentier

di pietre squadrate

tra muretti e terrazze a olivo e vite

coltivate. 

Lontano, immenso a ricordare

all'uomo la differenza tra 

presente ed eterno, 

danza la sua onda il mare. 

 

 

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